L’agrivoltaico è una tecnologia innovativa che sta attirando sempre più interesse nel settore agricolo italiano. Ma come funziona esattamente?
Immagina una grande distesa di campi coltivati, baciata dal sole. Ora, immaginate che sopra a queste coltivazioni ci siano dei pannelli fotovoltaici, alti da terra, che producono energia pulita senza sottrarre terreno all’agricoltura. Questo è l’agrovoltaico in sintesi!
In questo articolo, scritto da EcoFlow, azienda leader nella produzione di pannelli solari e sistemi di accumulo per l’energia, approfondiremo l’argomento agrovoltaico. Scoprirete come funziona, quali sono i suoi vantaggi per gli agricoltori e l’ambiente, e quali incentivi sono disponibili in Italia per sostenere lo sviluppo di questo sistema innovativo.
Come funziona un impianto agrovoltaico?
Un impianto agrovoltaico è costituito da due elementi principali:
- Pannelli solari: Simili a quelli che vediamo sui tetti, sono installati su strutture elevate da terra, disposte a filari paralleli tra loro. Questo permette di lasciare spazio sufficiente alle coltivazioni sottostanti.
- Terreno agricolo: Utilizzato per la produzione di ortaggi, frutta, foraggio o per l’allevamento.
La distanza tra i filari e l’altezza delle strutture di supporto dei pannelli sono progettate per garantire la giusta quantità di luce e aria alle colture. Inoltre, i moduli fotovoltaici possono avere un’inclinazione variabile per ottimizzare la produzione di energia in base alla posizione geografica e alle coltivazioni presenti.
L’agrovoltaico risolve alla radice i problemi e le perplessità date dal “fotovoltaico su terreno agricolo” non “sprecando” metri di terra coltivabile con i pannelli ma anzi, rendendo gli stessi un valore aggiunto nel ciclo di crescita agricolo.
Vantaggi dell’agrivoltaico: un toccasana per l’ambiente e l’agricoltura
L’agrovoltaico porta con sé numerosi vantaggi sia per l’ambiente che per l’attività agricola. Ecco alcuni dei principali benefici di questa integrazione:
- Produzione di energia rinnovabile: I pannelli solari convertono la luce del sole in energia elettrica pulita, contribuendo alla lotta contro il cambiamento climatico e alla riduzione delle emissioni di CO2.
- Maggiore efficienza del suolo: L’agricoltura e la produzione di energia convivono sullo stesso terreno, ottimizzando lo spazio a disposizione.
- Protezione delle colture: I pannelli solari possono creare un microclima che protegge le colture dagli agenti atmosferici come la grandine o la forte esposizione al sole, riducendo il fabbisogno di acqua per l’irrigazione.
- Miglioramento della resa agricola: In alcuni casi, gli studi mostrano che la presenza dei pannelli solari può addirittura favorire la crescita delle coltivazioni, creando un’ombra parziale che attenua lo stress termico su alcune piante.
- Aumento del reddito per gli agricoltori: La vendita dell’energia prodotta dall’impianto agrovoltaico può diventare una nuova fonte di guadagno per le aziende agricole.
- Maggiore resilienza climatica: L’agrovoltaico può aiutare gli agricoltori ad adattarsi ai cambiamenti climatici, grazie alla protezione delle colture e alla diversificazione delle entrate.
Componenti di un Impianto Agrovoltaico
Un impianto agrovoltaico è una soluzione innovativa che combina la produzione di energia solare con l’agricoltura, sfruttando lo stesso terreno. Questa sinergia permette di ottimizzare l’uso del suolo e di promuovere un’agricoltura sostenibile.
I principali componenti di un impianto agrovoltaico sono:
- Pannelli fotovoltaici: Questi sono il cuore dell’impianto, in grado di convertire la radiazione solare in energia elettrica. Negli impianti agrovoltaici, spesso vengono utilizzati pannelli con caratteristiche specifiche per garantire un adeguato passaggio della luce e dell’acqua alle colture sottostanti.
- Strutture di sostegno: Queste strutture elevano i pannelli fotovoltaici dal suolo, creando lo spazio necessario per le colture. Possono essere fisse o mobili, a seconda delle esigenze specifiche dell’impianto e del tipo di coltivazione.
- Sistemi di inseguimento solare (opzionali): Alcuni impianti sono dotati di sistemi che permettono ai pannelli di seguire il movimento del sole, aumentando così la produzione di energia.
- Sistemi di irrigazione: L’irrigazione è fondamentale per le colture sottostanti ai pannelli. I sistemi di irrigazione utilizzati negli impianti agrovoltaici devono essere progettati per garantire un’efficace distribuzione dell’acqua senza danneggiare i pannelli. Le soluzioni utilizzate sono spesso quelle della nebulizzazione dall’alto, sfruttando la struttura dei pannelli stessi. In alternativa si può sfruttare la tecnologia a goccia o l’irrigazione tramite tubi porosi stesi direttamente sul terreno.
- Sistemi di monitoraggio: Questi sistemi consentono di monitorare in tempo reale le prestazioni dell’impianto fotovoltaico e le condizioni delle colture, ottimizzando così la gestione dell’intero sistema.
Agrovoltaico verticale: una soluzione per il futuro
Accanto all’agrovoltaico tradizionale, si sta sviluppando anche l’agrovoltaico verticale. In questo caso, i pannelli solari sono integrati in strutture verticali, ad esempio serre o pareti di edifici agricoli. Questa soluzione è particolarmente interessante per le aziende con poco spazio a disposizione e permette di sfruttare al massimo le superfici verticali per la produzione di energia. Un esempio di applicazione pratica potrebbe essere quella di sistemi di coltivazione idroponica integrati con sistemi fotovoltaici.
Incentivi per l’agrovoltaico in Italia
Il governo italiano riconosce l’importanza dell’agrivoltaico e ha messo a disposizione diversi incentivi per favorire lo sviluppo di questa tecnologia. Tra questi ci sono:
- Conto Energia: Attraverso il Conto Energia, gli agricoltori possono ottenere contributi economici per l’installazione di impianti agrovoltaici.
- Credito d’imposta: È possibile usufruire di un credito d’imposta per l’acquisto e l’installazione di pannelli solari.
- PNRR: Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) prevede specifici finanziamenti per lo sviluppo dell’agrivoltaico in Italia.
L’Agrovoltaico e la Biodiversità
Un aspetto spesso sottovalutato dell’agrivoltaico è il suo impatto sulla biodiversità. L’ombra creata dai pannelli solari può infatti creare microclimi più freschi e umidi, favorendo la proliferazione di insetti utili come api e farfalle. Inoltre, la presenza di strutture verticali può offrire nuovi habitat per uccelli e piccoli mammiferi.
Quali colture sono più adatte all’agrivoltaico?
Non tutte le colture si adattano allo stesso modo agrovoltaico. Colture da frutto come fragole e lamponi apprezzano l’ombra parziale creata dai pannelli, che ne prolunga la freschezza e ne migliora la qualità. Anche le colture a foglia larga come lattuga e spinaci possono trarre beneficio da questa tecnica. Al contrario, colture che richiedono molta luce diretta come il mais o il girasole potrebbero non essere ideali (anche per le eventuali limitazioni che i pannelli fotovoltaici potrebbero portare in fase di trebbiatura del raccolto).
L’agrovoltaico e la riduzione della necessità di acqua
Un altro vantaggio dell’agrivoltaico è la sua capacità di ridurre il consumo di acqua. L’ombra dei pannelli fotovoltaici limita l’evaporazione del suolo, consentendo di risparmiare acqua e di irrigare in modo più efficiente. Inoltre, la condensa che si forma sui pannelli può essere raccolta e utilizzata per l’irrigazione.
Sfide e prospettive future
Nonostante i numerosi vantaggi, l’agrivoltaico deve ancora affrontare alcune sfide. Tra queste:
- Costo iniziale elevato: L’installazione di un impianto agrovoltaico richiede un investimento iniziale significativo.
- Necessità di pianificazione urbanistica: L’integrazione dell’agrivoltaico nel territorio richiede una pianificazione urbanistica attenta e una collaborazione tra diversi attori.
- Mancanza di normative specifiche: In molti Paesi, le normative sull’agrivoltaico sono ancora in fase di sviluppo, qualcosa è stato fatto, come dimostrano queste linee guida del GSE, ma il progresso verso una completa regolamentazione è ancora lungo.
Nonostante queste sfide, le prospettive future dell’agrivoltaico sono molto promettenti. Grazie ai progressi tecnologici e ai continui incentivi governativi, si prevede una crescita esponenziale di questa tecnologia nei prossimi anni.
Agrivoltaico o agrovoltaico, qual è la forma corretta?
Entrambe le forme, “agrivoltaico” e “agrovoltaico”, sono corrette e utilizzate comunemente per indicare la combinazione di agricoltura e produzione di energia solare.
Non c’è una forma “più corretta” dell’altra, in quanto entrambe trasmettono efficacemente il concetto di integrazione tra queste due attività.
- Agrivoltaico: Questa forma sottolinea l’aspetto agricolo, evidenziando come l’agricoltura sia il punto di partenza e l’energia solare venga integrata in questo contesto.
- Agrovoltaico: Questa forma pone l’accento sull’aspetto energetico, suggerendo come l’agricoltura sia un contesto in cui si introduce la tecnologia fotovoltaica.
In conclusione, è possibile utilizzare liberamente entrambe le forme a seconda del contesto e dell’enfasi che si vuole dare. Entrambe sono considerate corrette e accettate dalla comunità scientifica e tecnica.
Conclusioni
L’agrovoltaico rappresenta una soluzione innovativa e sostenibile per conciliare la produzione di energia rinnovabile con l’attività agricola. Combinando i vantaggi dell’energia solare con quelli dell’agricoltura, questa tecnologia può contribuire a creare un futuro più sostenibile per il nostro pianeta. Le prospettive future dell’agrivoltaico sono estremamente promettenti. Con l’evoluzione tecnologica e il sostegno delle politiche energetiche, questa soluzione è destinata a diventare sempre più diffusa, contribuendo a un futuro più sostenibile.